Cadono anfibi ma è tutto normale!

Si chiamano rospodotti e sono vie di passaggio artificiali create per aiutare gli anfibi a superare le strade. La loro presenza salva migliaia di esemplari ad ogni primavera.

All’inizio della primavera occhi bulbosi e gole gracidanti emergono da tane di foglie e terriccio, per muovere verso acque ferme in cerca di una compagna o un compagno.

Rospi, rane, raganelle e altri anfibi accolgono la fine dell’inverno con marce e canti, pronti a dare vita a una nuova generazione di girini. Spesso, però, strade, ferrovie e recinzioni trasformano questi viaggi in una corsa ad ostacoli: estenuante da portare a termine e ad altissimo rischio di mortalità. Chi si occupa di road ecology e conservazione delle specie ha elaborato alcune strategie per mitigare l’impatto delle infrastrutture stradali. Si chiamano rospodotti e rappresentano degli ecodotti costruiti specificamente per le esigenze degli anfibi. Generalmente si tratta di piccoli tunnel, ricavati interrando tubi di cemento. Come i percorsi pedonali, possono essere ad una o più corsie; l’importante è che il percorso sia lievemente in discesa, per favorire l’uscita, e presenti un fondo di terriccio umido.  Per favorire il loro utilizzo, all’imbocco e all’uscita del tunnel vengono messe a dimora piante che guidino gli animali verso l’ingresso: la vegetazione, infatti, rappresenta per molte specie ciò che le strade sono per noi umani. Allo stesso tempo, barriere poste ai margini della carreggiata impediscono agli animali di finirci in mezzo.  In altri casi, dei piccoli pozzetti vengono costruiti ai lati delle strade, perché gli anfibi intenzionati ad attraversare vi cadano dentro, venendo così dirottati verso l’unica uscita possibile: il rospodotto.

Foto grande di Chris Downer da https://www.geograph.org.uk/

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