Che cosa è la road ecology?

In Italia, tra strade comunali, provinciali e autostrade sono quasi 840000 i chilometri d’asfalto. Per il nostro Paese rappresentano le arterie che alimentano l’economia; per la conservazione della biodiversità, un problema sempre più pressante. A studiarlo è la road ecology.

Circa il 2,5% della superficie del territorio italiano è occupata da strade: strette, larghe, a due, a tre, a quattro corsie. Si tratta di una rete capillare, di fondamentale importanza per la nostra economia e per la società. Rappresenta però anche una delle più insidiose sfide per la conservazione ambientale. Perché quelle strade tagliano habitat, cambiano gli ecosistemi, diventano barriere insuperabili per molte specie.
A studiare gli impatti delle infrastrutture lineari sull’ambiente è la road ecology, letteralmente ecologia delle strade, che non solo si occupa di valutare e monitorare quali effetti produca la costruzione di una via di transito, ma studia anche come ridurre le conseguenze negative.
Una delle strategie di mitigazione più rodate sono gli ecodotti: passaggi sopraelevati o sotterranei dedicati alle altre specie animali. La loro realizzazione lungo i percorsi normalmente sfruttati dalla fauna per i propri spostamenti contribuisce a ridurre l’effetto frammentazione e abbassa il rischio di incidenti stradali.
Rappresenta dunque non solo una via per rendere la presenza umana sul territorio meno impattante, ma anche un investimento sulla sicurezza.
Perché un ecodotto funzioni, però, è necessario che sia costruito sulla base delle esigenze e dei comportamenti delle specie che intende aiutare: gli anfibi necessitano di polle d’acqua ravvicinate, gli ungulati di uno spazio compatibile con la loro mole; gli arbusti e le specie vegetali poste ad invito dovranno essere scelte con cura per non intralciare il percorso. Anche Natura vagante ha deciso di appoggiarsi alla road ecology per i suoi interventi. Ad Osio Sotto, sulla strada che porta a Levate, è stato appena ultimato un piccolo sottopassaggio per ricci, rospi e altri animali selvatici di taglia medio-piccola.
Dalla strada non lo si vede neanche: è un tubo di scolo che sbuca tra le siepi. Così deve essere: celato a chiunque non debba utilizzarlo.

 

Recommended Posts