La rana padana

La rana di Lataste è una delle specie vulnerabili che Natura vagante vuole proteggere. Come? Rafforzando la rete di aree umide presenti nel territorio del PLIS del Brembo.

Perfettamente mimetizzata sotto a un tappeto di foglie, tra i ceppi morti di una catasta di legno o nei ciuffi d’erba lungo un fosso, la rana di Lataste osserva il mondo coi suoi occhi acquosi, crogiolandosi nell’humus umido che le serve per star bene. Sulla sua schiena ha una macchia scura a forma di V e tra l’occhio e la bocca una sottile riga bianca, perimetro della banda nera che, come nelle tartarughe ninja, decora i lati del suo muso.

È una delle specie endemiche dell’Italia, presente esclusivamente nei nostri territori. È stata censita nella pianura padana e nel Canton Ticino, con avvistamenti anche al confine tra Slovenia e Istria. A minacciarne la sopravvivenza è la progressiva scomparsa degli ambienti a lei idonei: boschi ricchi di querce e carpini, con un sottobosco corposo molto umido, e foreste igrofile, cioè amanti dell’acqua.

La responsabilità è facilmente intuibile: espansione urbana, regimentazione delle acque e agricoltura intensiva hanno reso la pianura padana un territorio fortemente antropizzato e omologato, in cui le zone umide necessarie alla riproduzione di questa specie sono sempre più rare e frammentarie.

Anche se terricola, infatti, la rana di Lataste necessita comunque di raggiungere l’acqua con l’arrivo della primavera. È in questo periodo infatti che si riproduce, deponendo in stagni e polle un piccolo ammasso di uova, da cui – due o tre mesi dopo – fa capolino la nuova generazione di girini.

Che il nostro Paese sia ricco di opere d’arte straordinarie, di paesaggi unici, di prodotti alimentari diversissimi tra loro è noto in tutto il mondo. Un po’ meno conosciuto è il fatto che, anche dal punto di vista della biodiversità, l’Italia sia un paese specialeIn termini tecnici è un hotspot, cioè una regione caratterizzata da un’altissima diversità di forme viventi. La rana di Lataste fa parte di questo patrimonio di specie che non potremmo trovare altrove. L’impegno di Natura vagante nel proteggerla è un impegno a non lasciar svanire questo strano tesoro, fatto non di colori o marmi pregiati, ma di occhi, zampe e gole gracidanti.

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